MARVELIT
presenta:
di Fabio Furlanetto e Vick Sebastian Shaw
#22
- La guerra dei cinque
Parte 2: Avanzamento
Riassunto
Il Dottor Destino ha
rubato i Protocolli Richards e li ha usati per costruire delle armi di
distruzione di massa che intende lanciare dalla Molavia,
piccola nazione che ha conquistato di recente. I missili saranno operativi tra
quattro giorni; lo S.H.I.E.L.D ha affidato ai
Fantastici Quattro e ai Vendicatori il compito di recuperare le prove per le
Nazioni Unite e distruggere i missili…
E’ appena sorta l’alba sulle nevose montagne della Molavia. Una trentina di soldati S.H.I.E.L.D montano di guardia, disposti a semicerchio attorno a otto cosiddetti eroi. Ognuno di loro sa perfettamente che i prossimi giorni saranno tra i più difficili della loro vita.
Ci è voluto un giorno intero per trovare il punto ideale in cui passare, la velocità con cui il campo di forza cambia frequenza e le traiettorie dei satelliti che controllano ogni centimetro quadro dei confini.
Reed Richards ed Iron Man hanno appena terminato di costruire una porta in mezzo al nulla. In realtà, si tratta di un arco in grado di riflettere le frequenze del campo di forza senza far scattare nessun allarme.
-Torna subito indietro se senti qualche interferenza – intima Reed alla donna di colore in costume argenteo, prima che scompaia dalla vista.
In realtà, Photon si è appena trasformata in invisibili neutrini. Attraversa la porta, trasformandosi rapidamente in un ologramma di se stessa e poi in carne ed ossa.
-Credo che sia sicuro. Non avverto niente.
-Perfetto – risponde Iron Man portando una mano al casco – Scarlet, mi ricevi ? Disattiva i collegamenti con le tessere e i chip; manteniamo le comunicazioni al minimo, ti farò avere un rapporto ogni sei ore. Se ci confermi che Destino non ha lanciato un incantesimo da queste parti, noi entriamo. Sì…perfetto. Grazie, penso che ci servirà. Iron Man, chiudo. La via è libera, Reed.
-Bene. Non perdiamo altro tempo… diamo il via all’operazione.
Ad uno ad uno i Fantastici Quattro e quattro Vendicatori (Iron Man, War Machine, Photon e Deathlok), più i soldati d’appoggio, oltrepassano il campo di forza.
Preferendo non tentare la sorte, Reed smantella subito il dispositivo che gli ha permesso di entrare.
Photon effettua subito una ricognizione aerea alla velocità della luce; nessun robot o soldato o difesa visibile. Iron Man e Deathlok si mettono a controllare le comunicazioni molaviane, e non si sorprendono molto quando non ne trovano nessuna. Serve quasi un’ora per individuare i debolissimi segnali utilizzati dai Doombot, la crema dell’esercito di Destino, per comunicare tra di loro. E’ Reed a decodificare il codice frattale Skrull che utilizzano, e a capire la loro posizione.
-Sono tutti entro un raggio di venti chilometri dalla posizione dei missili. Non sembrano essersi accorti del nostro arrivo.
-Destino sarà lì ? – chiede Deathlok.
-Ci scommetterei gli stivali… vorrà supervisionare ogni singolo attimo della preparazione per i missili. Che ne dici, Reed ?
-Avrà messo in opera tutte le sue misure di sicurezza allora, Iron Man. A Latveria, le difese principali sono concentrate ai confini e attorno al suo castello; non mi aspetto nulla di diverso dalla situazione qui, dato il poco tempo che ha avuto a disposizione.
-Suggerisco di allontanarci il più possibile dal confine, allora… - interviene Susan – Non so per quanto ancora potrò rendere selettivamente invisibili tutti quanti alla tecnologia laser dei satelliti di Destino. Potrei far salire tutti su un campo di forza e…
-No. Restare invisibili ai satelliti ha la priorità, in questo momento. Chi può volare trasporterà gli altri…e speriamo che basti.
Dovendo evitare di salire troppo di quota ed essere rilevati da eventuali radar, servono più di due ore per scendere dalla montagna ed allontanarsi di qualche chilometro. Reed, uno dei primi ad essere trasportato, inizia immediatamente la costruzione del suo laboratorio portatile. Dal piccolo zaino che si è portato dietro estrae i componenti, trattati con particelle Pym per ridursi a dimensioni microscopiche.
L’attesa degli altri è a dir poco snervante. Neppure Tony Stark, sotto l’armatura di Iron Man, capisce fino in fondo a cosa mirino gli esperimenti di Reed.
E’ un inventore e un uomo d’azione, non un esploratore come lui. Preferirebbe di gran lunga distruggere subito i missili e prendere a calci Von Doom…ma sa anche che, probabilmente, è quello che si aspetta da loro. Sono lui e Reed a capo della missione e qualcuno dovrà pur dimostrare che i Vendicatori non caricano sempre a testa bassa. Solo non avrebbe mai pensato che sarebbe toccato proprio a lui.
Dopo un po’, comunque, la sua curiosità scientifica ha la meglio.
-Cosa stai facendo, Reed ?
-Destino ha a disposizione degli androidi mutaforma a matrice di assetto variabile, chiamati “Elementi del Destino”.
-Li conosco.
-Ieri ho spedito una sonda temporale cinquanta milioni di anni del passato, per mappare la conformazione chimica delle rocce. Mi sto collegando alla sonda per equiparare la loro distribuzione odierna con quella passata per-
-Scoprire se sono nei paraggi ?
-Sì.
-E perché te lo aspetti ?
-Analizzando il campo di forza ho individuato un reattore alimentato da proattinio, berkelio e meitnerio. Sono elementi scoperti negli ultimi anni ed estremamente instabili, quindi ho immaginato che Destino stesse sfruttando le capacità mutaforma dei suoi Elementi. E se quei tre sono qui…
-Gli altri potrebbero non essere troppo lontani, magari nel terreno stesso. Ti seguo. Reed, ti conosco abbastanza da sapere che non hai problemi a parlare anche se stai facendo tutt’altro, quindi volevo chiederti…
-No, non ho intenzione di rientrare nei Vendicatori. E nemmeno Susan o Ben, se è per questo.
-Come sapevi…
-Ho avuto il sentore che me lo avreste chiesto quando ho saputo che avete contattato anche John Jameson. Una ristrutturazione vera e propria, no ? Si direbbe proprio che vi stiate dando un vero e proprio nuovo ordine.
-Lo dici come se stessimo cercando di conquistare il mondo.
-Recentemente ho ripensato al modus operandi della mia famiglia, Iron Man. E l’ho trovato…insoddisfacente, in gran parte per colpa mia. Questa stessa operazione dimostra la nostra voglia di cambiare tattica, di passare all’azione invece di restringerci alla reazione. Al momento, i Vendicatori hanno il pieno appoggio dei Fantastici Quattro. Ma…ho già visto un amico prendere una strada sbagliata perché credeva che i fini giustifichino i mezzi.
-Capisco la preoccupazione, Reed, e ti prego di farmi tornare in me se iniziassi a parlare in terza persona e mi mettessi un mantello.
-Detto questo… Johnny – chiama Reed premendo il simbolo del quattro sul petto – robot di pattuglia a ore sette; schema 7-K.
-Ricevuto.
-Photon, esplora l’area. Codice 13.
-Vado subito, Iron Man.
-Alcuni dicono che la competizione tra organizzazioni incoraggi la creatività.
I due leader si guardano negli occhi per alcuni secondi, prima di tornare alle loro mansioni.
La Torcia e Photon distruggono i robot come gli è stato richiesto: senza farsi vedere. Johnny lo fa utilizzando il calore attorno al suo corpo per deviare brevemente i raggi di luce, e distruggendo il sistema di comunicazione fondendolo dall’interno. Monica, invece, trasformandosi in onde radio e poi in plasma energetico per vaporizzare i sistemi interni. Nessuno dei due parla molto…non si conoscono abbastanza per arrivare a parlare dell’ideologia del proprio gruppo.
E poi ha già messo gli occhi su una soldatessa S.H.I.E.L.D. Il fatto che due ore dopo sia ora di consumare le prime razioni e che, parlandole, scopra che è sposata, rovina l’ultima cosa della missione che Johnnu potesse sperare di trovare rilassante.
Benjamin, invece, non ha per niente fame. Non c’è nulla che gli piaccia nella sua situazione attuale, anche meno del solito, e vorrebbe essersi portato un bel sigaro.
War Machine si avvicina, trovandolo naturalmente in disparte e lontano dagli altri.
-Neanche tu riesci a mandare giù niente, eh ?
-Aria, lattina. Non mi va di parlare.
-Andiamo, Ben, ne hai passate di peggiori quando eri nell’esercito…
-Ci conosciamo, lattina ?
-Uh…sì. Ricordi il pianeta dell’Arcano ? Ero io Iron Man durante le Guerre Segrete.
-Ah, sì. Reed ci era arrivato, diceva che probabilmente eri l’unico ad essere mai stato Iron Man oltre all’originale.
-Ci è andato vicino.
-Beh, perché me lo vieni a dire ?
-Perché io ero terribilmente a disagio, all’epoca, e tu sei stato uno dei pochi a non schivarmi dopo aver scoperto che non ero l’originale.
-Ah. Se cerchi una spalla su cui piangere vai da Suzie, è la migliore.
-Veramente mi sembrava che ti servisse qualcuno con cui parlare. Non ti piace molto come si stanno comportando i Vendicatori ultimamente, vero ?
-Già. Senza offesa, lattina, ma per me inizia a mancarvi qualche rotella. Alcune delle vostre scelte sono un pochino discutibili.
-Meglio che causare delle morti solo perché non abbiamo fatto niente, no ?
-Già – mormora la Cosa, cercando istintivamente qualcosa nella cintura – Diavolo. Uscirei con una Skrull per un buon sigaro.
Dopo alcune ore di viaggio, la spedizione è costretta a fermarsi al primo villaggio in vista. Nemmeno Susan può renderli invisibili ai satelliti di Destino per così tanto tempo; Iron Man e Deathlok montano delle apparecchiature speciali per continuare ad evitare i sistemi di sicurezza.
-Se solo non dovessimo fare tutto così in segreto…- si lamenta il secondo - ci saremmo portati dietro Scarlet o Sersi e saremmo atterrati subito nella base di Destino, sfasciando tutto.
-Ma in quel caso, Destino avrebbe fatto in tempo a lanciare i missili e non li avremmo potuti fermare tutti. Avresti rischiato di perderne di vista uno soltanto ?
-Non avevi detto che saranno operativi solo tra quattro giorni, testa di ferro ?
-Quelli che ho fotografato, ma non sono sicuro che siano tutti.
-Sempre meglio…
-Il villaggio è completamente deserto, e da giorni anche – li informa Susan appoggiandosi, stremata, al muro della casa più vicina – Destino può non aver fatto niente ai molaviani, ma sono scappati tutti. In Polonia e Symkaria ci sono migliaia di profughi, ma non si può fare niente perché Latveria non ha fatto altro che difendersi da un attacco. Detesto trovarmi dentro uno dei suoi schemi senza capire cosa vuole fare…neppure Reed ne è sicuro, questa volta.
-Vuole conquistare il mondo, cosa c’è da capire ? – interviene Deathlok – E’ solo l’atmosfera di questo posto…sembra di essere guardati a vista. E’ come essere in una città fantasm-
Una mano artigliata è appena uscita dal muro, afferrando il cyborg per la gola. Iron Man si avvicina per cercare di liberarlo, ma dal terreno spuntano delle braccia metalliche che lo trattengono. Susan preme il 4 sulla fibbia della cintura, lanciando l’allarme.
-Siamo sotto attacco ! Destino ci ha scoperti !!!
Escono dalle case, dal terreno, dall’aria stessa. Alti e slanciati oppure pesanti e massicci, o ancora nuvole a malapena visibili. I soldati S.H.I.E.L.D iniziano a sparare su di loro, anche se sanno che non servirà a nulla. Pallottole e raggi laser si riflettono sulla pelle dei mostri, o li oltrepassano colpendo i muri alle loro spalle, o disperdendosi nel cielo. Agli agenti non interessa; sono addestrati a situazioni del genere. L’unica regola è prendere tempo e lasciar fare ai professionisti.
Reed non ha bisogno di dare ordini alla sua squadra. Tutti quanti conoscono il loro ruolo, e sanno di dover allontanare gli Elementi dai soldati, dividendoli in gruppi più piccoli. I Vendicatori, anche se questa formazione può solo sognarsi un affiatamento simile, non sono da meno.
Iron Man e War Machine attaccano subito i più grossi, i mostri metallici. Molto appropriato.
La Torcia Umana, inevitabilmente, vola verso la creatura avvolta dal fuoco, proteggendo i soldati con un muro di fuoco e proteggendosi restando a distanza di sicurezza.
-Non illuderti, carne ! Questi trucchetti non sono nulla per il potere di Lantanio !
L’Elemento aumenta l’intensità delle fiamme e vola verso Johnny, sorprendendolo. Invece di tentare di colpirlo con il calore, a cui è immune, Lantanio si avvicina quanto basta per colpirlo allo stomaco con un pugno. La Torcia aumenta il calore dell’aria attorno a sé, ma Lantanio non fa altro che assorbirne ancora. Cercando di guadagnare un po’ di tempo per pensare ad una strategia, vola verso l’alto, inseguito dall’Elemento.
Photon non deve scegliere gli avversari: ben cinque nuvole di vapore la circondano, un secondo prima che lei si possa trasformare in energia. Cercano di entrarle nei polmoni, e non può fare altro che trattenere il respiro. Dalle mani lancia delle scariche di energia, deviate da una delle nuvole.
-Ah ! Non puoi fare
niente ad Argon, carne ! Sono assolutamente inerte ! Senti gli effetti tossici
dei miei fratelli ? Per quanto potrai trattenere il respiro prima che Iodio,
Tellurio, Bario e Cesio ti uccidano ?
La Cosa sta avendo le stesse difficoltà; Neon si è solidificato attorno alle sue braccia e gambe, impedendogli di muoversi, mentre i velenosi Berillio e Radon cercano di soffocarlo. Lo stallo dura ben poco; i muscoli potenziati dai raggi cosmici fanno il loro dovere, spezzando i legami di ghiaccio.
-Questo non basta per fermare Neon, carne ! Il nostro padrone ci ha dato il più completo controllo dei nostri atomi !
L’Elemento torna allo stato gassoso, che è esattamente quello che Ben sperava facesse. Stando attento a non inalare anche gli altri due elementi, inspira così forte da risucchiare nei propri enormi polmoni tutta la massa di Neon. Prima che i suoi effetti deleteri si facciano sentire, lo soffia contro Berillio e Radon. Cercando di difendersi dallo scontro, Neon torna ad essere di ghiaccio, intrappolandoli. Occupando lo stesso spazio degli altri due Elementi, non ha abbastanza controllo da poter tornare gassoso.
-Non è stata una grande idea…kaff kaff…ho i polmoni in fiamme…a chi verrebbe in mente di usare il soffio come super-potere !?
-Ben ! Necessito del tuo intervento, ora ! – urla Reed, poco lontano, cercando di schivare i colpi di un Elemento.
-Cervellone, non potresti urlare “aiuto” come tutti ?
Ben afferra alle spalle il mostro metallico, piegandogli le braccia in modo che non possa colpire Reed; non sembra molto forte.
-Ottimo, Ben ! Ora, se riesci a trattenere Indio ancora un po’…
Nel giro di un secondo, Reed ha aperto a forza la bocca dell’Elemento, facendo entrare la sua mano ed allungandola fino all’addome, dall’interno. Con una certa fatica, ne estrae qualcosa…una sfera metallica. Indio cade a terra a corpo morto.
-Che razza di sviluppo rivoltante ! Che gli hai fatto ?
-Sospettavo che gli elementi solidi fossero comandati da un micro-computer. Se solo potessi…ah, certo, come ho fatto a non pensarci prima ? Deathlok !
-Sono un po’ occupato, dottor Richards ! – risponde il cyborg, intento ad evitare i colpi di un Elemento e a sparargli addosso.
-Ben, aiutalo a sconfiggere Calcio e poi coprici le spalle. Ho bisogno di lui per accedere alla programmazione degli Elementi del Destino…
Anche Susan è stata attaccata da degli Elementi gassosi. Naturalmente, il suo campo di forza basta e avanza per bloccare gli sforzi di Rodio ed Azoto. Sue non può fare a meno di chiedersi perché, dato che Destino raramente usa una seconda volta una tattica che si è dimostrata inutile…
Ne capisce il motivo quando una scarica di energia la colpisce alle spalle. Soltanto all’ultimo secondo è riuscita a bloccare il colpo con un campo di forza, ma parte dell’energia è passata. Se le molecole instabili non l’avessero protetta ora avrebbe un’ustione di secondo grado…Destino sta giocando pesante !!!
La rabbia è sufficiente per creare due campi di forza attorno a Rodio ed Azoto, e comprimerli quanto basta a distruggerli.
-Questa tattica può funzionare contro i miei fratelli gassosi, carne…ma Cobalto è solido, e grazie al Padrone posso trasformarmi in cobalto-60 ed emettere abbastanza raggi gamma da ucciderti !!!
Cobalto raduna tutte le sue forze per lanciare una scarica di energia larga più di due metri…
-Dì al tuo “Padrone”…
Susan fa segno all’energia di fermarsi, e davanti a lei si forma un campo di forza invisibile spesso più di mezzo metro. Anche se la luce può passare, tutto quello che lei vuole si fermi viene riflesso verso l’atmosfera.
-…di smetterla di sottovalutarmi.
All’interno di Cobalto, la cui programmazione non prevedeva la sconfitta, si formano lame acuminate di forza invisibile. Espandendosi rapidamente, le lame indistruttibili riducono a brandelli il suo corpo fino a quando non danneggiano irreparabilmente il computer interno che lo controlla.
Dall’altra parte del campo di battaglia i soldati S.H.I.E.L.D, non più attaccati dagli Elementi, si raggruppano attorno ad Iron Man. Il Vendicatore rosso e oro è accerchiato da ben sei Elementi metallici, tutti robusti e troppo ben coordinati da dargli modo di pensare a strategie complicate.
Questo fino a quando Nickel e Zinco non vengono crivellati dai colpi dei soldati. Approfittando del momento di respiro, Iron Man concentra tutta la potenza di fuoco dei repulsori per disintegrare la testa di Cromo, che lo stava colpendo da diversi minuti. Con un margine di tempo ridottissimo, il Vendicatore estrae dall’armatura sei piccoli congegni, grandi come tappi di bottiglia. In rapida successione li applica sulle schiene di Cromo, Manganese, Ferro, Nickel, Zinco ed Argento.
-Ringraziate il vostro “Padrone” per avermi dato l’idea…e salutatemi la ionosfera.
I sei Elementi, preda del potentissimo campo magnetico inverso, vengono scagliati in orbita più veloci di un proiettile.
War Machine si trova in una posizione peggiore, con il malleabile Palladio a bloccare tutte le armi ed i massicci Stagno e Rutenio a colpirlo ripetutamente. Come Iron Man, ha già provato a minare il loro controllo con le frequenze usate dai Thunderbolts tempo prima, ma senza successo.
La Donna Invisibile interviene appena in tempo, prima che riescano ad aprire la sua armatura; con Palladio fatto a pezzi allo stesso modo di Cobalto (soprattutto grazie al fattore sorpresa), War Machine ha sufficiente potenza di fuoco da ridurre gli altri due Elementi metallici ad una manciata di brandelli fumanti.
Photon invece si libera da sola; appena un secondo prima di perdere i sensi, si trasforma in raggi infrarossi e ne aumenta l’intensità, portando rapidamente gli Elementi gassosi a centinaia di volte il loro punto di evaporazione. Se si fosse trasformata subito avrebbero usato la loro capacità di mutare forma per sfuggire ai raggi, ma non aspettandosi che fosse ancora capace di farlo non hanno altra scelta se non disperdersi nell’aria.
-Congratulazioni, non ho nemmeno dovuto salvarti – interviene la Torcia, che sta scendendo lentamente a terra.
-Che fine ha fatto l’Elemento che ti ha inseguito ?
-L’ho fuso.
-Credevo fosse immune al tuo calore…
-In realtà non aveva nemmeno tutto quel controllo sulle fiamme; aveva intorno Ossigeno, e dipendeva dal mio calore. Mi è bastato salire di quota e portarlo dove l’aria è più rarefatta, Ossigeno non è più riuscito a starmi dietro e… beh, vedo che avete fatto tutto da soli qui.
-Sì…sbaglio o gli Elementi sono diventati molto più in gamba di quanto ci avete riferito ?
-Già, e chissà quanti altri ne ha a disposizione Destino.
-Ancora sessantatre – interviene Reed, avvicinandosi con una sfera metallica in mano. Alla sfera è collegato un filo che porta direttamente al corpo di Deathlok.
-Escludo che Destino si sia dedicato a ricostruire gli Elementi distrutti mesi fa. Non è da lui utilizzare un piano già fallito. Tra quelli distrutti al Four Freedoms Plaza, quelli appena affrontati e quelli che deve usare per mantenere il campo di forza attorno alla Molavia, lo abbiamo già alleggerito di 52 Elementi del Destino. Il fatto che le loro capacità siano state potenziate così drasticamente può essere un problema per il nostro piano. Quello che ho in mano è il microcomputer che funzionava da cervello di Indio; grazie al prezioso aiuto di Deathlok ho potuto decifrare la sua programmazione, ed i piani per tutti gli Elementi. Li aveva tutti in memoria, perché per coordinare un gruppo così eterogeneo di variabili indipendenti è necessario…
-Reed, per favore, vieni al punto – lo interrompe la Torcia.
-Ci sono Elementi in tutta la Molavia. Compresi quelli radioattivi. Destino non intende fare del male ai molaviani ed ha programmato gli Elementi radioattivi perché non facciano nulla ai civili. Ma…ho scoperto che questo controllo non è efficace come pensa. Se combatteremo con una squadra di Elementi radioattivi, e sono sicuro che Destino li userà in battaglia quando arriveremo ai missili… rilasceranno abbastanza radiazioni da rendere i Balcani inabitabili per generazioni.
-Latveria compresa ? – si meraviglia Susan.
-Temo di sì. Nemmeno Destino può schermare un territorio così vasto da una quantità così alta di radiazioni. Questo non è da Victor, capite ? Non utilizzerebbe degli esseri radioattivi così vicini alla sua patria senza essere assolutamente sicuro che non rappresentino un pericolo. Quindi, o io mi sbaglio e gli Elementi sono davvero affidabili, oppure… Destino vuole assicurarsi un casus belli, anche se noi non riuscissimo ad arrivare ai missili. Destino vuole a tutti i costi scatenare una guerra, e sta facendo l’impossibile per questo.
-Ed anche se fosse, Richards ? La volontà di Destino è insindacabile.
Dal terreno esce un altro Elemento, un liquido metallico. La sua voce è inumana come quella degli altri, ma c’è qualcosa di diverso…
-Victor ?
-Credevate davvero di poter superare le mie difese senza che me ne accorgessi ? Non c’è una sola foglia che si muova in Latveria e Molavia senza che io lo venga a sapere. Prevedibile come sempre, Richards…sapevo che avresti trovato il modo di aggirare i miei satelliti, e vi ho fatto seguire da Gallio. Avrei potuto attaccarvi stanotte, nel sonno, ma ho deciso per una sfida onorevole.
-Immagino che cercare di farti cambiare idea sia inutile.
-Ho provato ad avvertirti, Richards, ma tu non mi hai voluto ascoltare. Ora potrei rendere vani tutti i vostri sforzi nell’arco di un minuto… potrei denunciare le vostre azioni criminali alle inutili Nazioni Unite, o lanciare immediatamente i missili. Ma vi darò una chance…una sola, però. Avvicinatevi pure, se vi riesce. Attaccatemi pure, se volete. E’ il momento delle decisioni irrevocabili, Richards. Tu e i vostri alleati dovete lanciare un messaggio al mondo, adesso.
-Sì…capisco. Non ci lasci altra scelta, vedo.
-Allora, Richards ? Qual è il vostro messaggio ?
Ad un cenno dello scienziato la Torcia, Photon, Iron Man e War Machine fanno fuoco su Gallio, distrutto dall’incredibile potenza del colpo. Reed guarda i suoi alleati e poi nuovamente i resti dell’Elemento del Destino.
-Ancora sessantadue.
CONTINUA…
Note
Dopo l’introduzione del numero scorso, la saga fantapolitica dell’attacco a Latveria entra nel vivo, dando ai Fantastici Quattro l’opportunità di parlare con i Vendicatori di quanto sta succedendo nella loro testata (l’apparizione di Reed in La Guardia dell’Infinito #16, in cui porta avanti il discorso assieme a Warlock, avviene poco prima del numero 21 di Fantastici Quattro); ovviamente, la questione non è per nulla chiusa.
L’apparizione dei Vendicatori si colloca tra i numeri 30 e 31 della loro testata, e tra i numeri 19 e 20 di Iron Man.